mercoledì 29 settembre 2010

Comprami, io sono in vendita

Dietro alla notizia che sta facendo piangere Nina Moric e sghignazzare l'Italia intera, ovvero la scoperta della costosa tresca tra Lele Mora e l'uomo illustrato Fabrizio Corona non c'è che la solita omofobia incancrenita nel tessuto nazionale, il solito riflesso ridanciano verso le relazioni omosessuali, a pagamento o meno, oltre ad un discreto dispregio dell'altrui privacy.
Sia chiaro, entrambi i personaggi mi stanno cordialmente sui maroni. Di Mora specialmente  mi preoccupa più la svastica sul telefonino che l'arredamento total-white stile "Cage aux folles", ma qualcuno mi spieghi cosa ci sarebbe di interessante a livello pubblico nel fatto che due personaggi del mondo dello spettacolo si siano scambiati liquidi organici. Interessante al punto di farne una notizia (si fa per dire) da telegiornale, anche nei TG che si atteggiano ad esempio di antiminzolinismo militante.
Ho l'impressione che questa bagattella serva ancora una volta, come la cucina componibile di Montecarlo e l'orso che va a fare il bagno nel laghetto in montagna, a distrarre l'opinione pubblica da ben altri commerci carnali, che forse non coinvolgono orifizi più o meno chiacchierati ma qualcosa di peggio: la dignità e l'onestà di gente che dovrebbe servire NOI  perchè da noi eletta e non un nanetto da circo per disgrazia divenuto presidente del consiglio.

E' una storiella che ha raccontato ieri Repubblica. Vi si narra del mercatino di onorevoli nuovi ed usati al tempo della caduta dell'ultimo governo Prodi, mercimonio già comprovato da numerose telefonate del nanerottolo al suo attendente in Rai, fatte allo scopo di piazzare attricette amiche di coloro che si dovevano acquisire. Tu me la assumi (a spese del servizio pubblico, cioè del contribuente), le fai fare una fiction e l'onorevole, che si frulla la passera in oggetto, è contento e ci vota a favore o fa addirittura il salto della quaglia. E' una vicenda narrata in tutti i dettagli nel libro "Papi", il bignami della mignottocrazia berlusconiana.
Se in quel caso specifico si attiravano gli uomini della concorrenza con il vecchio sistema del pelo e del carro di buoi, nella vicenda che coinvolge due onorevoli del nordest, già in forze al centrodestra per parte leghista, si è invece utilizzato il più tradizionale sistema dell'elargizione in denaro, uno dei più potenti incentivi a far cedere anche il più riottoso e virtuoso dei maschietti.
Non quindi le Bentley con le quali sfrecciare a 250 all'ora in autostrada come il monellaccio Corona, non la valigetta con le mazzette come nei gangsta movie ma un bel contratto di collaborazione a progetto, una decina di milioni al mese, poco meno del costo di un onorevole, elargito generosamente con soldi pubblici, a spese del contribuente. Perchè Berlusconi è un maestro, un gran maestro a far soldi risparmiando i suoi. Come diceva Ricucci? "Fare i froci col culo dell'artri." Volgare ma pertinente. Generoso con i soldi altrui, i nostri, insomma.

E, a proposito di porci, tutto questo mercimonio di scaldapoltrone è dovuto al porcellum, alla legge elettorale della quale, come si è lasciato sfuggire freudianamente l'altro giorno il neosettantaquattrenne, lui assieme ai suoi giannizzeri "sta approfittando". Se di una legge elettorale non si può approfittare per il proprio vantaggio, che gusto c'è? Siccome i candidati sono pedine da spostare a piacimento sulla scacchiera, si può chiedere loro di farsi eleggere o di farsi trombare a comando, secondo le esigenze giornaliere del capo. Se sarai trombato avrai comunque in cambio un bello stipendio (secondo il punto di vista del comprato, perchè per il compratore sono cifre ridicole) e per un po' stai tranquillo.  E' fortunato il brevilineo, trova pure quelli che si accontentano di poco. In fondo, potevano chiedergli molto di più. Che, ci si vende per meno di un milione di euro, al giorno d'oggi?

Per la cronaca friulana, giusto in caso si ripresentassero candidati in qualche tornata elettorale. I due ex leghisti che al grido assai poco nordico di "teniamo famiglia" hanno accondisceso a divenire berlusconiani convinti  per appena 120 milioni di euro cadauno, si chiamano Pottino (da potta?) e  Gabana. Nomen omen. Se l'altro si fosse chiamato Volta sarebbe stato il duo perfetto, peccato.

lunedì 27 settembre 2010

W la biga


Per tenersi buona la Lega, che deve papparsi il Nord in cambio della svendita del Sud alle Mafie, si stravolge anche l'ordinamento delle leggi.
C'era una volta il Codice Penale che recitava:
Art. 241. - Attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità dello Stato.

Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato [ o una parte di esso] alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza dello Stato, è punito con la morte. ergastolo

Alla stessa pena soggiace chiunque commette un fatto diretto a disciogliere l'unità dello Stato, o a distaccare dalla madre Patria una colonia o un altro territorio soggetto, anche temporaneamente, alla sua sovranità. 

Questo  fino al 2006, Governo Berlusconi III, quando il testo dell'articolo è stato modificato (mentre il centrosinistra lo teneva fermo) con la legge del 24 febbraio 2006 n. 85 pubblicata in G.U. del 13 marzo 2006, n. 60 con il titolo: “Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione” come segue:  

"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza o l'unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.

La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l'esercizio di funzioni pubbliche".
291. Vilipendio alla nazione italiana. (vecchio testo)

"Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è punito con la reclusione da uno a tre anni."

nuovo testo:

"Chiunque pubblicamente vilipende la nazione italiana è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000."

mercoledì 22 settembre 2010

E quindi uscimmo a ripettinar bambole

Figurati se ho intenzione di sentirmi in colpa del fatto che mi piace Lady Gaga. Una che ha il coraggio di uscire una sera vestita con la fettina di scottona annodata sulle chiappe e le scarpe di scaletta per bollito misto ha tutta la mia simpatia. Animalisti sconvolti, benpensanti svenuti. Come diceva il Colonnello Kurz? "Noi addestriamo dei giovani a scaricare Napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "cazzo" sui loro aerei perché è osceno."
Si ma la ragazza "fa della musica orrenda", dicono i soliti Salieri. Niente affatto. Gaga svolge egregiamente lo scopo di sfornare musica pop di un livello perfettamente adeguato al mondo che se la merita e che l'ha generata. Che dovrebbe cantare una con un telefono o la Rätta dell'IKEA in testa a mo' di cappellino, l'Orfeo di Monteverdi?
Certo la sua musica è ipnotica e rischi di ritrovarti a canticchiare "Alejandro, Alejandro, Ale-Alejandro, Ale-Alejandroo" o "papa-paparazzi", per un giorno intero ma in fondo siamo già sopravvissuti ad "A-a-bbronzatissima" ed agli "ombrelloni-oni-oni".

LG è un prodotto di consumo gustoso e ipercalorico come le Pringles ma non credo proprio sia una creatura degli Illuminati, come sostiene la più cogliona delle teorie della cospirazione. Se non lo sapete, Lady Gaga sarebbe una pupazza del tipo della Maria di Metropolis, inviata nel mondo della musica pop per inscimunire ulteriormente la generazione dei bimbominkia e soggiogarli ai voleri del Nuovo Ordine Mondiale. Come se non bastasse piazzarli davanti ad un'altra Maria, la De Filippi.

Cospiratori strafumati e musica (o muzak) a parte, Lady Gaga è un fenomeno di costume e di scostumatezza. I critici sostengono che le sue performances sono pura provocazione e la provocazione artistica non sarebbe più qualcosa di originale. Su questo ci sarebbe da discutere. A parte che l'arte è sempre provocatoria e scandalosa, in ogni epoca, chi vuole comunicare con il mondo attuale non può prescindere dall'uso di un linguaggio estremo perchè è il mondo ad essere osceno e ad obbligarti ad usare le sue stesse armi per denunciarne le brutture e le contraddizioni. Se siamo obbligate dalla moda ad entrare nei jeans taglia Lager cuciti dagli schiavi cinesi allora possiamo anche farci il gonnellino di carpaccio.

Gaga mi è simpatica anche perchè quella carampana maitresse à penser del femminismo vintage della Camille Paglia le ha dedicato un saggio dove dice che è solo una copiona, asessuata (??) e antifemminista. Come dire, ne avesse azzeccata una.
Le ha ben risposto Mario Luzzato Fegiz:
"Posto che musicalmente non mi piacciono né Lady Gaga né Madonna, alla Paglia sfugge un punto fondamentale: Lady Gaga è un personaggio totalmente postmoderno, potrebbe tranquillamente stare in un romanzo di Palahniuk. Non imita Madonna, la cita e ne rovescia completamente il senso, svelandone il lato grottesco e, perché no, mortifero. Se c'è dell'intelligenza nel suo stile sta proprio in questo.
E non ci vuole un genio per capirlo, basta vedere la faccenda dell'abito bistecca: il corpo femminile "spogliato" dell'erotismo, la carne completamente desublimata. Il lato oscuro di Madonna, insomma, o la Madonna spinta al limite estremo. Quasi una parodia. Di sicuro non un'imitazione."
Esattamente, il lato oscuro. E' questo che colpisce soprattutto di Lady Gaga e che la caratterizza, rendendola un personaggio originale contro tutte le apparenze. Oscuro perchè capace di rompere il tabù della fascinazione della morte.
I suoi video sono zeppi di assassine avvelenatrici, vendicatrici tarantiniane o alla "Faster Pussycat, Kill! Kill!". E' stata capace di terminare il video di "Bad Romance" con un'immagine quasi da finale kubrickiano: lei a letto con il cadavere carbonizzato del boyfriend e le tette ancora fumanti e scoppiettanti tipo "Tetsuo". I'm a violent girl in a violent world.
Il video di "Alejandro" inizia con un funerale con tanto di bara. In "Telephone" stermina con il veleno l'intera clientela di un fast food prima di fuggirsene con Beyoncé alla "Thelma e Louise".
In questo lato lugubre della sua espressività, dove mescola comicità e tragico, è decisamente diversa da Madonna e in qualche caso la supera come un Valentino che si fuma Stoner all'ultima curva.

Paglia fa confronti? Va bene, facciamoli. Madonna sarebbe quella che ha già fatto tutto e quindi chiunque tenti di superarla non vale niente ed è solo un clone? In ogni caso stiamo parlando di trent'anni fa, i tempi sono comunque cambiati. Ormai è modernariato.
Nel fintopornolibro pseudoscandaloso "Erotica", la Ciccone sciorinava tutte le perversioni stando bene attenta però a non accostarsi a quelle più toste, quelle che le avrebbero davvero creato dei fastidi, per esempio la necrofilia o la semplice fascinazione per la morte. In effetti ha sempre eluso l'argomento. L'unica volta che l'abbiamo vista in un contesto lugubre e funerario è stato, se non mi sbaglio, in "Evita". Si vedeva che era a disagio distesa da finta morta nella bara di cristallo della Señora. Forse perchè (la) Madonna è un essere immortale e soprannaturale?
Sarà stata anche rivoluzionaria ma è rimasta nei secoli fedele interprete del lato più glamour e superficiale, quindi innocuo, dell'erotismo e ha sempre celebrato in fondo solo l'autofeticismo esibizionista in tutte le sue varianti. Madonna, nomen omen, appare, si fa guardare da lontano, può solo pretendere di essere venerata. Gaga non ha paura di lanciarsi in mezzo alla folla per farsene quasi divorare.

Madonna è figlia della scemenza praecox anni 80, quando il massimo della provocazione era il "Like a Virgin" in gondola con il vestitone di tulle stile bambola sul lettone di Orietta Berti. Già Tarantino ne aveva destrutturato il mito con la consacrazione della fava grossa nell'inizio de "Le Iene". Gaga destruttura definitivamente Madonna in senso tarantiniano.

E' figlia di un tempo di guerra e di crisi, dove ritornano i mostri alla Doktor Caligari e i trucchi esasperati dell'Espressionismo tedesco.
Se in un immaginario Freak Show Madonna è la bella Cleopatra, Gaga è il geek, quello che stacca la testa della gallina con un morso, il freak anche buffo, una Gelsomina che è mezzo uomo e mezza donna, brutta e bella, un camaleontico Fregoli (o Brachetti).
Gaga è burlesque e grotesque allo stesso tempo. Sarà pure stata clonata da una ruga di Madonna ma è comunque una supersoldatessa del nuovo millennio.
E' un'artista soprattutto visuale, iconica. Getta l'amo nel mare magnum dell'inconscio collettivo e ne pesca i manga con gli occhioni grandi, le donne freak deturpate da diete e plastiche come Donatella Versace, Betty Page (Beyoncè è pettinata come lei nel video di "Telephone"), il mondo di Tarantino (il cameo della Pussy Wagon, sempre in "Telephone"), i cat-fight e i film carcerari femminili, Greta Garbo e Brigitte Helm ma anche i serial killer, Freddie Mercury e il pulp. E' senza dubbio la più pulp delle popstar.
In ogni caso, intellettualismi a parte, se è solo un gioco, è terribilmente divertente. Come giocare con le bambole.

C'è un cinese che riproduce fedelmente con le Barbie e le Winx tutti i look di Lady Gaga.

In effetti lei è una bambolina con tanti bei vestitini luccicosi ed estremi come erano quelli delle Barbie della nostra infanzia o delle Winx delle nostre nipoti. La Paglia è troppo vecchia per averci giocato, per questo le sfugge l'imprinting da bambola con le tette che spiega come possa piacere Lady Gaga anche ad una cinquantenne.
Lei incarna il sogno di dar vita, far muovere, danzare e ballare le piccole fighette dalla vita stretta, le coscette da rana, le tette dure, il culo piatto con la scritta Mattel sulla chiappa e il piedino sempre pronto a calzare il tacco alto.

Il discorso sulla presunta asessualità di Gaga è clamoroso perchè le Barbie, pur non avendo passerina e capezzoli evidenti, come del resto era terribilmente piatto il pube di Ken, il fidanzato castrato, erano comunque a loro modo ipersessuate. Altrimenti non si capisce perchè ispirerebbero installazioni porno o sadomaso.
Gaga è appunto la Barbie a cui, fanculo la Mattel, abbiamo restituito la passerina. Una donna che non vuole solo essere bambola ma anche creare e non solo marmocchi. Come ciò non venga considerato femminista dalla carampana è un mistero.
Madonna è stata grande, è vero, che palle. Si, ma quella è la Barbie vecchia, quella con le gambe in rigor mortis, la prima uscita negli anni '60, ormai sull'andante spelacchiato. Lady Gaga è il brivido di quando usciì la Barbie nuova, con le giunture snodate, più morbida, a cui potevi far assumere nuove posizioni. Con o senza Ken.

Update. Meritano almeno 8 Grammy Awards le Very Italian Trash parodie dei video di Lady Gaga realizzate da questi ragazzi geniali, i SALe & PePe: Telephone, Alejandro e Bad Romance .

sabato 18 settembre 2010

Scappellamento a sinistra

"... Innovazione della sua proposta programmatica, che deve assumere con coraggio l’obiettivo di battere tutti i conservatorismi, compresi quelli, palesi ed occulti, di centrosinistra, ponendo al centro il tema della democrazia decidente, attraverso le necessarie riforme istituzionali ed elettorali: rafforzamento dei poteri del premier e di quelli di controllo del Parlamento, regolazione del conflitto d’interessi, norme contro la concentrazione del potere mediatico e il controllo politico della Rai, differenziazione delle camere, riduzione del numero dei parlamentari, una legge elettorale, come si legge nel documento approvato dall’Assemblea nazionale del Pd del maggio scorso, “di impianto maggioritario fondato sui collegi uninominali”, insieme a norme sulla democrazia di partito e ad una regolazione delle primarie per le cariche monocratiche. Naturalmente con la preoccupazione, in materia di riforme delle grandi regole della democrazia, di definirne gli aspetti più specifici alla luce di una esigenza di ampio coinvolgimento politico tra le forze democratiche interessate a costruire una nuova fase politico-istituzionale del Paese.
(Weltroni Valter, ex sindaco, ex segretario, ex tutto. "Un PD grande e aperto, per cambiare l'Italia.)

Ma l'avete sentito? L'avete letto il Piano di Rinascita del Partito Democratico dal titolo vagamente porno di colui che è riuscito a consegnare Roma nelle mani di Alemanno e l'Italia in quelle di Berlusconi in sole tre mosse e che, non ancora pago, si adopera per far rivincere le elezioni al nano, si dovesse andare presto al voto?
"Rafforzamento dei poteri del premier MAANCHE regolazione del conflitto di interessi." MA VA???
Che Cialtroni abbia ancora il coraggio di parlare di soluzione del conflitto di interessi è il colmo. Ci piglia pure per i fondelli, l'ex ragazzo. Il bello è che non c'è nessuno che vada alle loro feste del Piddì ad irrorarli con un bel cannone sparaneve caricato a materia fecale. A dir loro in faccia che sono una manica di traditori. Più traditori loro a sinistra di cento Fini a destra. Collaborazionisti dei figli di Pétain.

Uno come Veltroni, uno che è stato trombato in tutti i modi, più di una pornostar in una gang bang, in qualunque altro paese starebbe a coltivare bulbi in giardino, a portar fuori i cani e a leggere il giornale al bar. Invece in Italia, lui e gli altri squallidi personaggi che okkupano l'Opposizione, sono sempre in auge. Ti illudi di essertene liberato, di averli esportati in Africa come rifiuti tossici e invece ritornano. Con le democrazie decidenti, l'ampio coinvolgimento e l'impianto maggioritario.
Ritornano, o meglio gli viene permesso di ritornare, fondamentalmente perchè l'elettore del Partito Bestemmia è abituato a votarli perchè crede di non poter fare altrimenti e loro ci marciano. "Non vorrete mica far vincere Berlusconi!", vi spaventano. E di fatto Berlusconi, con loro, vince. Se per sbaglio vincono loro fanno di tutto per farlo ritornare. Ovviamente guardandosi bene, le rare volte che governano, di fare una legge che potrebbe danneggiarlo.
Mentre l'elettore crede di aver contrastato Berlusconi votando Bersani, D'Alema e soci, questi in realtà corrono sempre in suo soccorso e, tanto che ci sono, ci si comprano perfino le banche e le barche. Se l'elettore è un po' sfiduciato gli sventolano davanti Svendola. Il nuovo, il cambiamento. No, davvero, un'opposizione così negli altri paesi se la sognano.
Ora che tutti i sondaggi, perfino quelli addomesticati delle amorevoli badanti lo danno in declino, che i poteri forti scalpitano per eliminarlo dal gioco della politica e perfino gli oroscopi remano contro, arriva in soccorso del nano imbellettato il meglio che ci sia: i corpi speciali, le teste di cuoio, i marines, insomma la cavalleria Veltroniana.

Naturalmente con la preoccupazione di vicesindaco, in materia di riforme di pentolone delle grandi regole della democrazia, di definirne gli aspetti più specifici alla luce di una supercazzola prematurata di ampio coinvolgimento politico con scappellamento a sinistra tra le forze democratiche interessate a costruire e stuzzicare una nuova fase politico-istituzionale in tre ma anche in due del Paese.

Caro Sveltroni, la tua metafora è perfetta. Tu sogni un PD grande e aperto. Per fotterlo meglio.

giovedì 16 settembre 2010

W la Figaro


"Il y a eu ensuite la situation d'urgence créée par le séisme du 6 avril 2009 dans les Abruzzes. En un temps record, nous avons secouru 65.000 sinistrés et reconstruit une ville entière pour ceux qui avaient perdu leur maison. Nous avons aussi reconstruit toutes les écoles détruites et fait en sorte qu'à la rentrée 2009, tous les écoliers et les étudiants puissent reprendre leurs cours. Devant une tragédie de cette ampleur, aucun autre gouvernement au monde n'a obtenu un tel résultat. "

(Intervista a "Le Figaro", 15 settembre 2010)


venerdì 10 settembre 2010

Occhio, ragazzi!


“Lasciarli fare. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città“.

Giornalista: “Dopo di che?”

“Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri”.

Giornalista: “Nel senso che…”

Cossiga: “Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano“.aticato anche l'omicidio».

(Francesco Cossiga, 23/10/2008)

***

«Mi preoccupa che ci possa essere una sorta di violenza autorizzata quando è politica. Non posso non pensare alla sentenza perdonista nei confronti dell'aggressore di Berlusconi. I reati contro la persona non possono avere inferiore dignità rispetto ai reati contro il patrimonio. In ogni caso occorre attenzione in un Paese nel quale abbiamo vissuto una stagione di terrorismo ideologico che ha praticato anche l'omicidio». (Ministro Sacconi, oggi, in riferimento alla contestazione a Bonanni)

Occhio, ragazzi. Ascoltate le sagge parole della buonanima. Occhio ai provocatori, agli infiltrati, ai fabbricatori di attentati, ai mestatori di professione, a chi non aspetta altro che un pretesto per delegittimare ogni dissenso dal regime e stringere la garrota attorno al collo della democrazia. Sarà sempre peggio, con il nanerottolo alle corde e martellato al fegato.

I simpatizzanti del regime non vanno aggrediti, vanno invece lovvati. Accoglieteli con gli urletti come se fossero i Tokio Hotel. Dedicate a loro, a Bonanni e soci, tante pagine sui blog tutte glitterose e StYlOsE. Mangiateveli di baci, soffocateli di affetto.
Non fate il loro gioco perchè loro sono loro e voi nun siete un c....

Occhio anche al PD che è sempre pronto a tenervi fermi mentre gli altri vi menano e poi è capace di andare a piangere in TV parlando di notti cilene, diciamo.

martedì 7 settembre 2010

Il Mirabellum

Vi farò una confessione. Sarò sincera. Quelli che dicono che Fini è comunque un fascista (Berlusconi cos'è allora?), che non hanno nulla da spartire con chi cita Almirante e che l'unico fascio buono è il fascio morto, stando dalla parte politica di chi ha giurato di non toccare le televisioni a Berlusconi, hanno leggerissimamente scassato la minchia e i relativi cabbasisi.

E' più forte di me. Ultimamente mi fa meno rabbia un ex fascista dei Fassino, D'Alema, Violante, Bersani, Veltroni, Cicciobello e compagni di merende. E meno rabbia di quelli che da sinistra non si rendono conto che, per colpa di quella dirigenza, non c'è alternativa a Fini. Insomma la sinistra mi fa sempre più rabbia.

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