venerdì 26 dicembre 2014

Buon Natale di resurrezione


No, non mi sto confondendo con la Pasqua, abbiamo veramente bisogno di risorgere e al più presto. Stanno cercando di ucciderci ma abbiamo la pellaccia dura e, anche se ci crederanno finiti, risorgeremo. La fine della storia è solo la pia illusione di uno spiritoso che si chiama Fukuyama. La storia non finisce, dear Francis, ma prosegue e spesso ritorna e si ripete con un copione decisamente scontato e fin troppo prevedibile. Le corde troppo tirate, France', si spezzano sempre, oppure si attorcigliano al collo di chi le ha messe sotto sforzo. C'est la vie, e non uso il francese a caso.
Un esempio di ricorso storico? Prendo a random questo estratto da un articolo del 1° settembre di Mario Relandini:
Merkel-Schauble versus Mario Draghi
“La Cancelliera tedesca Angela Merkel e il suo Ministro delle Finanze, Volfgang Schauble – secondo quanto pubblicato dall’autorevole quotidiano “Die Spiegel” – avrebbero telefonato, irritati, al Presidente della Banca Centrale europea, Mario Draghi, reo – secondo loro – di avere messo l’accento, al recente “summit” dei banchieri a Jack Hole, sulla opportunità di riforme strutturali piuttosto che sulla necessità di mantenere l’austerità di bilancio. Secondo la Cancelleria tedesca, invece, sarebbe stato il Presidente Mario Draghi a telefonare ai due, ma non c’è stata alcuna smentita sulla loro irritazione nei suoi confronti”.

Resta comunque il fatto certo che la Cancelliera tedesca Merkel e il suo Ministro delle Finanze Schauble – al di là di chi abbia telefonato a chi – hanno l’intenzione di continuare ad incensare quel “dio rigore” accigliato e furioso contro ogni flessibilità ragionevole che potrebbe aiutare la ripresa in tutta l’Unione. C’è da chiedersi perché, considerato che anche la Germania ha cominciato a battere la fiacca economica e produttiva e la prospettiva di Mario Draghi gioverebbe anche a lei. Il rigore d’accordo, per carità, ma non è che di rigore di debba morire. Anche ammesso che la Germania, di rigore, voglia testardemente suicidarsi sull’altare del suo dio.
Il corsivo e il refuso sono di Relandini. Notate la coincidenza della data di pubblicazione del 1° settembre, data storica importante e che con il testo citato sta a pennello. Fine della storia, cher François? 
Ricordate la prima legge della termogermanica? "Appena se ne ha la possibilità, cercare il frontale con la storia". La seconda è: "L'Italia si dichiarerà entusiasta di salire in macchina con noi" e la terza: "L'Italia salterà dall'auto lanciata a bomba all'ultimo momento prima dello schianto".

A proposito, nel duemilaequindici, che mi suona meglio di duemilaequattordici perché è più armonico, non avendo quell'inciampo della o di quattordici,  non è escluso che ci tocchi proprio Mario Draghi come nuovo presidente della Repubblica, dopo che il comunista preferito di Henry Kissinger ci avrà fatto la garbatezza. 
Draghi, tra le figurine dei villain, non sarà proprio a livello dell'Imperatrice Merkel e di Darth Schauble, ma le riforme, e sapete cosa vuol dire "riforme", le vuole fin dai tempi del Britannia. In nome e per conto, dicono i ben informati, delle ben cinque Ur-lodges alle quali risulterebbe affiliato. Quando si dice diversificare l'investimento per evitare rischi.
Certo, c'è il problema che Ugenio nostro vorrebbe, dopo aver benedetto Padoan con l'estrema unzione, affidare direttamente all'Imperatrice la guida ufficiale dell'Europa. Con le parole sue a "Sballerò":  "Renzi deve offrire alla Merkel il comando ufficiale dell'Europa". (dal minuto 22). Così, secondo lui, si fa prima. Non si capisce però che cosa, se il frontale tedesco o la nostra fine. Casualmente, in tedesco la guida si dice Führer, anche parlando di guide turistiche. 
Guardatevela, l'intervista inginocchiata dell'apprendista al mastro direttore, tra una leccata al giullare di corte Benigni e l'altra all'apprendista rottamatore Renzi, fino all'inno finale al Walhalla, perché merita. Da conservare gelosamente tra gli affetti più cari ad imperitura memoria.

In alternativa al poliziotto cattivo Draghi potrebbe toccarci quello buono Romano Prodi, ovvero colui che ci fece entrare nell'antro del lupo e potrebbe, con la stessa identica faccia, portarcene fuori prendendosene pure il merito. Anche lui reduce della famosa crociera ma nella parte del leader del centrosinistra gabbapiddini. Scusate se insisto e sembro fissata su questo punto ma, se ci pensiamo, sarebbe l'unico modo per salvare il PD dalla furia degli italiani. Far finta che nulla sia accaduto, la sinistra che salva il paese e l'euro che fu tutta colpa di Berlusconi. Non ve lo sentite anche voi?
Come volevasi dimostrare, paraVendola sponsorizza proprio Prodi, non si sa se per cremarlo definitivamente o con convinzione, il che dimostrerebbe ancor più l'indole serva e filoelitaria della finistra. Nell'intervista citata di Sballerò, la frase: "Non è un'operazione di sinistra dare 80 euro agli italiani?" che pronuncia ad un certo punto il ragazzo spazzola, riprendendo l'anziano direttore che barcolla sulla fede renziana,  ci ricorda, cari maquestanoneverasinistristi, con chi abbiamo a che fare.

Come altri papabili presidenziali, dovesse prevalere l'inquantodonnismo, non escludo la Emma Bonino che, quando ero ancora immersa nell'oscurità dell'orrida pidditudine di appartenenza, con obbligo di primo europeismo, vedevo bene come presidenta in quanto esperta di esteri (era prima del suo ministero, comunque) e fornita di autorevolezza in Europa. Povera grulla! Io, non la Emma.
C'è da dire che, quando mi sono risvegliata in pieno sole, la sedimentazione di trent'anni di ascolto di Radio Radicale mi ha aiutato a tirare le somme alla svelta e a capire - ma avevo già cominciato ai tempi delle liaisons dangereuses ledeeniane di Capezzone, che quello era proprio il più ferocemente fasullo dei partiti di sinistra. Specializzato in diritti umani al posto dei diritti dell'Uomo e in alta cosmesi dei diritti civili proprio perché ultraliberista in economia e con lo Spinelli sempre in bocca a perpetuare il mito dei fantasmatici Stati Uniti d'Europa. Quelli che, secondo Ugenio, Draghi non vuole assolutamente, per cui sarebbe meglio rimanesse a guardia della cassa dando il potere assoluto alla Merkel che li vuole ancora meno di Mario.

Chiunque venga eletto presidente della repubblica, comunque, a meno di sorprese che ritengo improbabili, ed escludendo l'ipotesi finale del fantoccio del ventriloquo, è destinato ad essere un ennesimo Quisling se non Hindenburg. Non dimentichiamo che, in previsione della disfatta dell'euro, c'è già chi vorrebbe qualcosa ancora di peggiore, come questo Carlo Pelanda su Libero
"Penso che Roma dovrà agganciarsi, probabilmente con Londra e Madrid, all'America, cercando autonomia e rilevanza offrendo in cambio una missione di presidio proconsolare del Mediterraneo, opzione utile anche per predisporre il passaggio al dollaro nel caso non escludibile che l’euro imploda".
Chi non si augurerebbe, salvandosi da un naufragio  nel gelido mare del Nord, di cadere direttamente nella vasca dei piranhas?
Del resto gli ammiratori dell'America vista ancora come fogno americano invece dell'incubo neocon in balìa del lato oscuro da almeno tredici anni che è in realtà, abbondano. Anzi, donabboniano, come dice Alberto Bagnai.
Proprio a Radio Radicale ascoltavo ieri Piero Sansonetti tessere le lodi sperticate di Obama. Colui che ha fatto la riforma della sanità ma soprattutto ha fatto "LE RIFORME" e la pace con Cuba. Obama che in Italia non crea entusiasmo perché "diciamolo, per gli italiani in fondo è un negro". Col che si dimostra che, come tutti i convertiti, i comunisti che scoprono il culto dell'ultraliberismo e si inebriano dell'odore acre dell'impero la mattina presto, sono i più pericolosi.

E, parlando di filoammeregani, che dire di Rampini, il cui intervento sempre nella storica puntata di "Sballerò", fa titolare Repubblica: "In America non c'è nepotismo". Lui, per amor di cronaca, si riferiva agli studenti e ricercatori che trovano l'America in America senza, apparentemente, scontrarsi con le baronie universitarie che privilegiano l'appartenenza invece del merito.
Al titolista che invece ha esagerato dedico come promemoria questa foto che raffigura il 41°, il 43° e molto probabilmente il prossimo presidente, il 45°, degli Stati Uniti. Di padre in figlio. Sperando che prima o poi George senior dimostri di avere anche figli normali.
Si chiama trasmissione per sangue del potere, è incompatibile con la democrazia e non è molto diversa da quella della Corea del Nord.
Ma di questo, e della fenomenale operazione di spin che ha riconfezionato e rivenduto un film uscito 'na chiavica e destinato al flop come blockbuster grazie al presunto attacco ai danni della casa distributrice da parte di fantomatici hacker del paese canaglia raffigurato nel film, parleremo la prossima puntata.




7 commenti:

  1. Anonimo20:12

    Ho trovato sul TUBO tre interessantissime lezioni di Storia del Prof Alessandro Barbero: Come nascono le guerre.

    In sintesi si può dire che le guerre nascono per delle scommesse sbagliate.

    Cause della Prima Guerra Mondiale

    https://www.youtube.com/watch?v=OIAeg_n0l8Q


    Cause della Seconda Guerra Mondiale

    https://www.youtube.com/watch?v=fQOSrP1nHko


    La Guerra delle Falkland ( che ci ha regalato la Thatcher, senza la vittoria delle Falkland non sarebbe stata rieletta )


    https://www.youtube.com/watch?v=pzy5a0M7h1w



    Zugzwuang

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    1. Amico Zug, lascia perdere questo dilettante del tubo e apri un libro. In tutta onestà, è molto poco preparato.

      Chinacat

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  2. Anonimo12:23

    Prodi "poliziotto buono"?
    Quanto a malvagità e crudeltà sociale intrinseca viene subito dopo Draghi. Le sue malefatte, dagli anni ottanta in poi, sono ben note e hanno contribuito a mettere in ginocchio il paese. Per ordine decrescente (ma non troppo) di pericolosità abbiamo: 1.Draghi, 2.Prodi, 3.Amato ex aequo con Padoan, a scendere tutti gli altri. Ma lasciamo perdere simili classifiche ...
    Prodi è stato soprannaminato Cirio Bertolli De Rica per la svendita dell'alimentare italiano, ha dato un contributo sostanziale alla liquidazione del benemerito IRI (chi ricorda quando gonfiava i bilanci IRI con le plusvalenze delle vendite patrimoniali ...). E' stato lui a portarci in Europa - cioè nell'eurolager - e ricordo che all'epoca disse, davanti ai microfoni e alle telecamere, "la povera gente capirà". E' stato lui a scippare le già misere tredicesime dei lavoratori dipendenti con il suo secondo esecutivo, creando quel "tesoretto" poi ereditato da Tremonti. E' culo e camicia con Goldamn Sachs che gli ha pagato generose consulenze. Eccetera.
    Eppure i balordi della finta opposizione interna piddina, come ad esempio l'ominicchio Civati, lo hanno incensato (forse non per bruciarlo subito, questa volta) come un candidato alla presidenza che non si può rifiutare (e che anche il 5stelle non potrà rifiutare ...). Questo nonostante lo avessero già candidato la volta precedente, e bellamente silurato con una fatidica votazione (i 101 franchi tiratori).
    Altro che "poliziotto buono", Prodi è il volto pacioccone della Morte Nera neocapitalistica!

    Cari saluti

    Eugenio Orso
    http://pauperclass.myblog.it/

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  3. Ovvio Eugenio che la dicotomia buono-cattivo fa parte del gioco democratico, ovvero è una finzione. Infatti i due aggettivi li ho scritti in corsivo. Ormai tutti dovrebbero aver capito chi è Prodi.

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  4. Anonimo14:47

    Il mio è solo un ribadire che, appunto, la finzione scenica liberaldemocratica può ribaltare il male in bene e viceversa, facendo "digerire" i Prodi e i Draghi alle masse ancora inerti. Potremmo chiederci se questa finzione funzionerà anche in futuro, quando i disastri sociali attesi esplicheranno fino in fondo i loro effetti. Ho sempre pensato (forse ingenuamente, ma chi può dirlo) che esiste un limite fisico e psicologico alla "compressione" dei popoli e delle classi dominate, superato il quale una reazione "non pacifica" e rispettosa del potere vigente sarà inevitabile, così come il disvelamento della menzogna liberaldemocratica ...

    Risaluti

    Eugenio Orso
    http://pauperclass.myblog.it/

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  5. Su RadioTre, che il suo nome sia fausto tra gli uomini, alcuni giorni fa il conduttore chiedeva se la mossa sull'embargo su Cuba fosse la realizzazione finalmente sdoganata dal fine mandato dell'agenda di sinistra (sic) di Obama. La risposta dell'illustre osservatore politico intervistato, non ricordo il nome ma un signore molto preparato: "Obama non è di sinistra e men che mai lo sarebbe in Italia e non esiste nessuna agenda di sinistra di Obama.". Piddini? Cucù! Cucù!

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