mercoledì 16 settembre 2015

L'autogenocidio culturale dell'Europa secondo Lemkin


Il telegiornale (nella fattispecie quello di Mentanacheraccontalafavolaaibimbiscemi) stasera ci ha offerto alcuni momenti notevoli.
La reductio ad Hitlerum del signor Viktor Orbán, primo ministro ungherese eletto dal suo popolo, ricordiamolo ai vari Renzi, che non si beve per intero la storia dei pori migranti e schiera l'esercito a difesa delle sue frontiere, usando, ohibò, gli spray urticanti e i cannoni ad acqua. 
L'ONU che manda a dire agli ungheresi, con il controcanto a cappella dei signori oscuri della UE, che "è inammissibile difendere le frontiere con le armi". Ma tu dimmi. 
L'islamica che vuole andare in Svezia - novello Paese dei Balocchi - "perché là ti danno la cittadinanza e puoi viaggiare". Che bel paese!
La Merkel che invita i migranti ad imparare velocemente, schnell, schnell!, il tedesco (e checcevò?) e il baffuto presidente della Daimler che è ansioso di mettere subito a lavorare alla catena (di montaggio) i mejo siriani nelle sue fabbriche. Quanto sono umani, loro. 
Indi, la meraviglia e lo sfottò per il presidente di Confindustria Squinzi e la sua dichiarazione a favore della creazione di lavoro per gli italiani piuttosto che per i migranti. Normalmente preferisco la canalizzazione di un molare a Squinzi ma certamente se dice una cosa ovvia e giusta non lo si può far passare per un "leghista" come ha provato a fare l'inverecondo TG di cui sopra.

Questo il livello. E purtroppo mi dicono che anche gli altri telegiornali sono uguali. E' come in quei film di fantascienza dove giri tutti i canali e gli alieni te li hanno occupati tutti con il loro monoscopio.
Bene, mentre vi fate le seghe sul catalogo Postal Market della prossima rivoluzione proletaria guidata da Corbyn Wan Kenobi che abbatterà il capitalismo ed affosserà l'odiata borghesia vincendo la lotta di classe, passiamo alle cose serie.

Raphael Lemkin  fu l'avvocato polacco che coniò il termine genocidio e che si batté per la sua definizione legale. Egli fu il promotore di leggi internazionali che definissero e proibissero il genocidio, all'indomani della Shoah, e nel 1951 riuscì a far approvare la "Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di Genocidio."
Secondo la Convenzione, è genocidio quando occorre "ciascuno dei seguenti atti effettuato con l'intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale:
(a) Uccidere membri del gruppo;
(b) Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
(c) Sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
(d) Imporre misure tese a prevenire le nascite all'interno del gruppo;
(e) Trasferire forzatamente bambini del gruppo in un altro gruppo.
In questa definizione rientrano tutti i peggiori genocidi del secolo scorso, da quello armeno a tutti quelli perpetrati nel corso della Seconda Guerra Mondiale, come la Shoah, fino ai genocidi africani e asiatici, in specie quello cambogiano perpetrato sulla propria popolazione, e quindi più propriamente autogenocidio, dai Khmer Rouge di Pol Pot.

Lemkin cercò anche di lasciare ai posteri una definizione per il genocidio culturale, nella cui categoria faceva rientrare anche gli atti vandalici contro le opere d'arte e la cultura che, in quanto patrimonio universale, se violate rappresentavano un affronto all'intera umanità. In quel senso, rientrerebbe perfettamente nella definizione la distruzione dei siti archelogici da parte dei ragazzacci sfuggiti di mano dell'ISIS, ad esempio.

Nel 1994 la bozza di un articolo della "Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene" conteneva il termine genocidio culturale, poi soppresso nella versione finale approvata nel 2007. E' una lettura molto interessante: 
"Le persone indigene hanno il diritto collettivo e individuale a non essere soggetti a etnocidio e genocidio culturale, inclusa la prevenzione di/la riparazione per:
(1) Ogni azione che ha lo scopo o l'effetto di privarli della loro integrità come persone distinte, o dei loro valori culturali o identità etniche;
(2) Ogni azione che ha lo scopo o l'effetto di espropriarli delle loro terre, territori o risorse;
(3) Ogni forma di trasferimento della popolazione che ha lo scopo o l'effetto di violare o minare i loro diritti;
(4) Ogni forma di assimilazione o integrazione con altre culture o stili di vita imposti loro con misure legislative, amministrative o altre;
(5) Ogni forma di propaganda diretta contro di loro."

Certo che leggere le caratteristiche qui sopra descritte dell'etnocidio o genocidio culturale e pensare immediatamente alla Grecia e poi sentirsi fischiare fortemente le orecchie pensando ai vari "ce lo chiede l'Europa" che giungono al nostro paese, è un dato di fatto. 
Mi sa che dovremmo cominciare a autoproclamarci indigeni, se non ci fa schifo - a me non lo fa, per niente - alla salute dei signori Orbán e Zeman e alla faccia dei telegiornali che, dal canto loro, compiono genocidio culturale su di noi soddisfando perfettamente il requisito numero 5.


11 commenti:

  1. Alcune condizioni di Lemkin sono in atto adesso contro gli italiani :(b) Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
    (c) Sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
    (d) Imporre misure tese a prevenire le nascite all'interno del gruppo

    Per quel che riguarda il genocidio culturale sono in atto ora tutti e 5 i punti . Resta da capire come reagire e sopratutto precisamente contro chi .

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  2. ... le seghe sui "vecchi" numeri di Postal Market, perché ha chiuso pure quello!

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  3. Il problema, forse insormontabile, è l'eterno effetto della rana bollita. Moltissimi sentono un vago disagio, intuiscono che qualcosina che non va in effetti c'è, ma pochissimi hanno la visione lunga di quello che sarà non tra un anno, ma tra venti... e rimangono imbelli dentro l'acqua che si scalda, inesorabilmente, sempre di più. La consapevolezza di esigue minoranze non farà mai massa critica nell'era dei social (poteva bastare forse prima dell'avvento dei mass media, ora di sicuro no), ma individualmente apre oceani di conoscenza... è la mia unica consolazione.

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  4. Io sono indigeno:
    Treccani : indigeno /in'didʒeno/ [dal lat. indigena, comp. di indu (= in-) e -gena, affine a gigno "generare"]. - ■ agg. [che è originario del luogo:
    Dato che sono veneto da almeno 4 generazioni ( prima non so, può darsi ) sono indigeno.
    Non aver paura dei vocaboli. Tipo ignorante; le persone si offendono quando gli dici ignorante, ma anche Fermi era ignorante sulle case che non sapeva...

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  5. Grazie Lameduck! Io cerco di far notare a mia figlia adolescente l'assoluta mancanza di un qualsivoglia contraddittorio. Il torto e la ragione possono anche essere sfuggenti, ma senza contraddittorio non c'e' speranza, c'e' solo la certezza che il racconto proviene da una sola parte. Malauguratamente le poche voci discordanti (ripeto, cerco di escludere torto o ragione, in quanto non pertinenti in questo discorso) appartengono ad altrettanto rari personaggi, alcuni dei quali poco presentabili per svariati motivi (es. i leghisti). La "sinistra" tutta, dov'e'? A riempire case popolari di poveracci, la meta' dei quali si alza alle 5am per il primo, l'altra meta' che frigge pietanze fino alle 2am... poi ci si chiede: "ma perche' la mafia?" Perche' e' necessaria, risolve - a modo suo, va da se' - i problemi.

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  6. Anonimo13:48

    come ha provato a fare l'inverecondo TG di cui sopra

    domandati a chi appartenga realmente quella rete ... o piu' precisamente di chi siano stati gli avalli dati ad un piccolo editore per gli ingenti finanziamenti necessarii all' acquisto di una rete perennemente in perdita.
    ws

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  7. Anonimo20:46

    io la tivvu non c'è l'ho piùùùù!
    però nel girovagare vedo anche cose peggiori............
    siete pronti per l'arrivo di questo Inverno? Noooo?! Suvvia, sbrigatevi non fateVi sempre dire le stesse cose.

    P.s.: la battuta del fu P.M. è stupenda ;-)
    grazie M.P.

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  8. Cara barbara,

    guarda un po' chi mette la bandiera di al Qaeda sul proprio profilo?

    https://twitter.com/leithfadel/status/642994170114756609

    Toh, adesso ha un lavoro in Spagna.

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    1. Dai terzo tentativo, ce la posso fare, astabada

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  9. Ho dimenticato la firma, astabada

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  10. Informare sempre il piú possibile anchè se è difficile. E trasmutare noi stessi per resistere, resistere fino alle sue estreme conseguenze la fiaccola di atene va preservata.

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